Il Castello di Bosa: leggende e panorami
Cosa Fare
Passeggiate
Visita d'arte
Fotografia
Come Arrivare
Raggiungibile facilmente con tutti i mezzi. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.informagiovani-italia.com
Dove Mangiare
Provato da Saverio: Clicca Qui
Provato da Saverio: Clicca Qui
Ristoranti vicino a Bosa: Clicca Qui
Torniamo ancora a parlare di Sardegna, ma stavolta niente ombrellone e chiappe a mollo nelle famose acque cristalline dell’isola, piuttosto scarpe da ginnastica e abbigliamento comodo. Siamo a Bosa, la cittadina fluviale lungo la costa ovest di cui vi avevo parlato QUI, e ci accingiamo a lasciarci dietro le casette colorate per raggiungere il bel castello (marcondirondirondello, direbbe subito mia nonna).
L’antico castello fu edificato sulla vetta del colle di Serravalle nel 1112 dalla famiglia toscana dei Malaspina. Nel corso dei secoli le modifiche e le aggiunte sono state numerose. La torre maestra ed esempio risale al 1300, più avanti ancora invece è datata la costruzione di una recinzione intorno al colle, delle due torri poligonali e della chiesetta intitolata inizialmente a San Giovanni, poi a Sant’Andrea ed infine a Nostra Signora di Regnos Altos.
Oltre alla sua storia, alla sua bellezza e al panorama mozzafiato che offre, del castello di Bosa c’è ancora altro da raccontare. C’è infatti una leggenda che aleggia intorno al castello e alla famiglia che lo occupò. Sembra che il marchese Malaspina fosse un tantino geloso della sua bella sposa; a tal punto da costruire un passaggio segreto che dal castello la conducesse fino alla cattedrale, proteggendola dagli occhi indiscreti.
Tale accortezza non bastò però a placare il geloso marchese che, in preda ad un raptus, tagliò le dita della donna, le avvolse in un fazzoletto ed uscì. Una volta rilassato e dimenticato il fatto però l’uomo estrasse il fazzoletto per soffiarsi il naso senza pensare alle dita che in un attimo caddero a terra davanti agli occhi increduli dei presenti. Il marchese fu catturato ed imprigionato. Per quanto riguarda le dita invece, secondo la leggenda, esse si sono pietrificate e tramutate in pietre che ancora oggi si trovano nell’area del castello.
Insomma, se vi piacciono i castelli e le storie che vi ruotano intorno siete nel posto giusto. Il castello inoltre è facilmente raggiungibile dal centro città e visitabile acquistando un biglietto al prezzo di circa 5,00 €.
Foto di Castello di Bosa
Cosa Fare
Passeggiate
Visita d'arte
Fotografia
Come Arrivare
Raggiungibile facilmente con tutti i mezzi. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.informagiovani-italia.com
Dove Mangiare
Provato da Saverio: Clicca Qui
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Torniamo ancora a parlare di Sardegna, ma stavolta niente ombrellone e chiappe a mollo nelle famose acque cristalline dell’isola, piuttosto scarpe da ginnastica e abbigliamento comodo. Siamo a Bosa, la cittadina fluviale lungo la costa ovest di cui vi avevo parlato QUI, e ci accingiamo a lasciarci dietro le casette colorate per raggiungere il bel castello (marcondirondirondello, direbbe subito mia nonna).
L’antico castello fu edificato sulla vetta del colle di Serravalle nel 1112 dalla famiglia toscana dei Malaspina. Nel corso dei secoli le modifiche e le aggiunte sono state numerose. La torre maestra ed esempio risale al 1300, più avanti ancora invece è datata la costruzione di una recinzione intorno al colle, delle due torri poligonali e della chiesetta intitolata inizialmente a San Giovanni, poi a Sant’Andrea ed infine a Nostra Signora di Regnos Altos.
Oltre alla sua storia, alla sua bellezza e al panorama mozzafiato che offre, del castello di Bosa c’è ancora altro da raccontare. C’è infatti una leggenda che aleggia intorno al castello e alla famiglia che lo occupò. Sembra che il marchese Malaspina fosse un tantino geloso della sua bella sposa; a tal punto da costruire un passaggio segreto che dal castello la conducesse fino alla cattedrale, proteggendola dagli occhi indiscreti.
Tale accortezza non bastò però a placare il geloso marchese che, in preda ad un raptus, tagliò le dita della donna, le avvolse in un fazzoletto ed uscì. Una volta rilassato e dimenticato il fatto però l’uomo estrasse il fazzoletto per soffiarsi il naso senza pensare alle dita che in un attimo caddero a terra davanti agli occhi increduli dei presenti. Il marchese fu catturato ed imprigionato. Per quanto riguarda le dita invece, secondo la leggenda, esse si sono pietrificate e tramutate in pietre che ancora oggi si trovano nell’area del castello.
Insomma, se vi piacciono i castelli e le storie che vi ruotano intorno siete nel posto giusto. Il castello inoltre è facilmente raggiungibile dal centro città e visitabile acquistando un biglietto al prezzo di circa 5,00 €.